(TAR Sardegna, Sez. I, 26.05.2016, n° 458/2016).
La società ricorrente ha impugnato gli atti dell’aggiudicazione di una procedura ad evidenza pubblica deducendo, principalmente, violazione e falsa applicazione degli artt. 49 D.Lgs. n. 163 del 2006 e 88 del d.P.R. n. 207/2010 per genericità del contratto di avvalimento dell’A.T.I. aggiudicataria.
In linea con la più recente e consolidata giurisprudenza del Consiglio di Stato, il T.a.r. Sardegna, con sentenza n. 458/2016, ha accolto il ricorso, affermando: «In particolare il Collegio condivide appieno quella posizione (Consiglio di Stato, Sez. V, 22 ottobre 2015, n. 4860) secondo cui anche nel caso di «avvalimento di garanzia», l’unico limite imposto al riguardo dall’ordinamento è che l’avvalimento non si risolva nel prestito di una mera «condizione soggettiva», del tutto disancorata dalla concreta messa a disposizione di risorse materiali, economiche o gestionali, dovendo l’impresa ausiliaria assumere l’obbligazione di mettere a disposizione dell’impresa ausiliata, in relazione all’esecuzione dell’appalto, le proprie risorse e il proprio apparato organizzativo in tutte le parti che giustificano l’attribuzione del requisito di qualità (e, quindi, a seconda dei casi, i mezzi, il personale, la prassi e tutti gli altri elementi aziendali qualificanti, in relazione all’oggetto dell’appalto).
Nel caso che qui occupa il Collegio, il requisito richiesto era tutt’altro che immateriale o di carattere meramente finanziario.
Come si evince dagli atti di gara, l’aggiudicataria è totalmente priva di esperienza nella gestione di campeggi (…) Non a caso il raggruppamento aggiudicatario ha fatto ricorso all’avvalimento (…)
Si tratta di una concessione di un servizio di grande complessità per cui, come è naturale, è richiesto un requisito di esperienza che l’aggiudicataria non possiede e che il contratto di avvalimento non garantisce, data la sua evidente genericità».
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