(T.a.r. Sardegna, Sez. I, 13.07.2018, n. 648)
Il T.a.r. Sardegna, richiamato il giudicato cautelare d’appello formatosi su una controversia connessa tra le medesime parti, ha statuito l’illegittimità dell’affidamento diretto del servizio di smaltimento dei rifiuti composti da carta da macero, intervenuto nelle more della definizione nel merito della predetta controversia, in quanto “l’effetto conformativo conseguente al giudicato cautelare è assolutamente vincolante per l’amministrazione sino ad una eventuale decisione difforme del giudizio di merito”.
Inoltre, il Collegio ha ritenuto fondata anche la seconda censura, giacché l’impossibilità di determinare ex ante l’importo dell’affidamento determina l’inapplicabilità dell’art. 36, comma 2, lett. a del Codice Appalti e la conseguente illegittimità dell’affidamento diretto entro la soglia di € 40.000, posto in essere dall’Amministrazione, per difetto dei presupposti stringenti previsti dalla citata disposizione.
Infine, la Prima Sezione del T.a.r. ha ritenuto illegittimo l’affidamento anche per la chiara violazione dell’art. 32, comma 2, del Codice Appalti, atteso che “non sono state esplicitate in modo chiaro le ragioni della scelta del contraente”.
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T.a.r. Sardegna, Sez. I, 13.07.2018, n. 648