(Consiglio di Stato, Sez. VI, 25.1.2019, n. 624)

Edilizia e urbanistica – Accertamento di conformità – Ottemperanza al giudicato (Consiglio di Stato, Sezione Sesta, n. 624 in data 25.1.2019).

Con sentenza n° 624/2019, il Consiglio di Stato ha rigettato l’impugnazione proposta dagli appellanti avverso la sentenza del T.a.r. Sardegna n° 806/2017, condividendo le conclusioni a cui è pervenuto il Tribunale cagliaritano in sede di ottemperanza circa l’insussistenza di obblighi di esecuzione in capo all’amministrazione comunale a fronte di una pronuncia con cui è stata dichiarata l’inammissibilità del ricorso per difetto di interesse della parte ricorrente.

In tale occasione, il Consiglio di Stato ha ribadito, in particolare, il principio affermato dal Tribunale Sardo per cui <<solo le sentenze amministrative di accoglimento possono far nascere per l’amministrazione destinataria un obbligo di ottemperanza, che può dirsi assolto solo se vengano posti in essere atti completamente satisfattivi rispetto a quelle statuizioni; le pronunce di rigetto, invece, non producono alcun effetto di accertamento e tanto meno costitutivo, lasciando del tutto invariato l’assetto giuridico dei rapporti quale determinato dall’atto amministrativo impugnato con il ricorso non accolto, sicché rispetto a questo secondo tipo di pronunce, non si pone alcun obbligo di ottemperanza, dato che esse nulla aggiungono e nulla tolgono rispetto all’assetto precedente dei rapporti (così Cons. St., Sez. IV, 19 settembre 2008, n. 4523)>> e ha, per l’effetto, statuito il divieto di <<imporre all’amministrazione un facere amministrativo a fronte di una decisione “in rito”, quale è quella dichiarativa della inammissibilità di un ricorso per difetto di interesse>>.

Il Giudice di Palazzo Spada ha altresì puntualizzato che <<nei confronti di una sentenza che non soddisfa pienamente la parte ricorrente, quest’ultima può proporre gravame nella sede di appello […] non potendo proporre il ricorso d’ottemperanza per colmare un lamentato deficit decisionale del quale egli ritiene affetta detta sentenza>>.

Leggi la sentenza:

Consiglio di Stato, Sez. VI,  25.1.2019, n. 624

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